La storia di Novo Nordisk

Un nuovo sguardo sull’obesità

produzione

Lo spot global di Novo Nordisk che parla alla persona, non al problema.

Quando si parla di eccesso di peso, le opinioni non mancano: c’è chi la tratta come una colpa da estirpare con disciplina e slogan motivazionali, e chi, nel tentativo opposto, finisce per raccontarla con un tono quasi rassegnato. Quello che manca, quasi sempre, è uno sguardo lucido, rispettoso e costruttivo, che punti alle conquiste quotidiane.

Uno sguardo che riconosca l’eccesso di peso e l’obesità per quello che è: una malattia cronica. E che parli davvero alle persone che la vivono, ogni giorno, con il loro corpo, il loro tempo, il loro coraggio.

È da qui che siamo partiti, insieme a Novo Nordisk, azienda leader nella cura dell’obesità, diabete e delle malattie croniche gravi, per realizzare il loro nuovo spot televisivo global per promuovere il suo sito Novo IO.

Lo abbiamo fatto attraverso una storia semplice, ma potente: quella di Silvia*, una donna che ha riscoperto il piacere di vivere, senza stravolgere se stessa.

Girato a Firenze, lo spot alterna gesti quotidiani, relazioni vere, paesaggi familiari, con una fotografia calda e una voce che racconta in prima persona cosa significa iniziare un percorso di cambiamento.

Il cuore del messaggio è racchiuso in una frase di Silvia:

“Da quando ho cominciato a vederla così, semplicemente, mi sento felice.”

È un cambio di prospettiva, prima ancora che di abitudini: la felicità non è un traguardo da tagliare con sacrificio e rinunce, ma uno spazio da abitare con consapevolezza. Un passo alla volta, partendo da sé.

Al centro della narrazione, novoio.it: il portale che informa, orienta, e offre strumenti concreti per trovare specialisti e iniziare un cammino consapevole.

Lo spot è in onda sulle principali reti TV italiane e internazionali, e pure sulle piattaforme di streaming.

Un invito a chi guarda di fare quel primo passo, che spesso è il più difficile.

Con rispetto e realismo.

Con possibilità vere, non parole vuote."

*Silvia è un personaggio fittizio che non rappresenta un paziente reale

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